Scheletri (calacas) travestiti per le celebrazioni del Día de los Muertos in Messico
© Amelia Fuentes Marin/Getty Image
Cosa festeggiano questi scheletri?
La celebrazione della morte potrebbe apparire come una pratica inusuale o addirittura raccapricciante. In realtà in alcuni paesi, come il Messico, molte persone ritengono che la morte faccia parte del ciclo della vita e per questo vada festeggiata come qualsiasi altra pietra miliare. Il Giorno dei Morti, o el Día de los Muertos, è una giornata di celebrazioni dedicata proprio ai cari estinti. Settimane prima dell’evento principale case e strade vengono addobbate con statue di calacas, che rappresentano figure scheletriche che mettono in scena momenti della vita quotidiana. Poi, il primo novembre anche i vivi si travestono da scheletri, indossando maschere e truccandosi in maniera grottesca. A questo si aggiungono musica e cibo, per un’atmosfera festosa e carnevalesca.
Quella del Giorno dei Morti è una celebrazione molto sentita in Messico, che ha radici antiche. In epoca azteca, ad esempio, si credeva che dopo la morte le persone si recassero nella Terra dei Morti, chiamata Chicunamictlán. Le credenze preispaniche del Messico alla fine si sono fuse con le celebrazioni cattoliche di Ognissanti e della Commemorazione dei defunti dando vita al gioioso evento di oggi.
Tra le usanze più diffuse c’è quella di lasciare alimenti o altri doni sulle tombe dei cari estinti, un modo per rendere il loro ritorno sulla Terra almeno per un giorno più caldo e accogliente. Non c’è da stupirsi, quindi, se questa giornata venga vista come un momento di serenità e felicità, poiché è l’unica occasione per passare un po’ di tempo con gli spiriti delle persone amate che sono venute a mancare.