Tombe dei nabatei di Madahine-Saleh, Arabia Saudita
© Tuul & Bruno Morandi/Getty Image
Un luogo un po’ isolato
Circa 2.000 anni fa, Mada'in Saleh, o Hegra come la chiamavano i romani, era una fiorente città del regno nabateo e un centro per il commercio di spezie, incenso e mirra, una preziosa resina arborea usata per creare profumi e medicinali. I nabatei erano un popolo arabo le cui origini precise sono sconosciute. Vivevano nell'Arabia settentrionale e nel Levante meridionale. Mada'in Saleh era la loro seconda città più grande e più meridionale dopo Petra, la capitale del nord. A metà strada, circa, tra Petra e la Mecca, Mada'in Saleh era principalmente un crocevia commerciale, determinante per consentire ai nabatei di prosperare come intermediari per il resto del mondo antico.
Oggi Mada'in Saleh è uno dei tesori storici più celebri dell'Arabia Saudita nonché patrimonio mondiale dell'UNESCO, caratterizzato da oltre 100 tombe con facciate ornate e scolpite da affioramenti di arenaria. La costruzione più piccola alta circa 3 metri, la più grande ne misura quasi 20. La maggior parte delle tombe sono state scolpite in gruppi, e questa in foto è particolarmente isolata, motivo per cui oggi è conosciuta come il Qasr al-Farid (il castello solitario). Qui, in questo deserto spazzato dal vento, il trambusto dei mercanti e le carovane piene di spezie sono scomparsi da tempo, ma questi massi scolpiti a mano che si innalzano bruscamente dal paesaggio solitario e desertico rimangono la testimonianza di un'epoca in cui tutte le strade portavano a Hegra.
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