Porto Flavia, Iglesias, Sardegna
© Marco Bottigelli/Getty Image
Riflessioni Marine
C'è un luogo in Sardegna dove la roccia si modella all'ingegno umano e il mare racconta le storie delle miniere e della fatica: Porto Flavia, una porta scolpita nella pietra che unisce natura selvaggia e innovazione. Situato nella regione del Sulcis-Iglesiente, questo capolavoro di ingegneria ha trasformato una scogliera calcarea in un passaggio verso il mondo, rivoluzionando l'industria mineraria dell'isola. L'attività mineraria in questa regione risale a migliaia di anni fa, dai Fenici ai Romani fino all’epoca industriale del XX secolo. Piombo, zinco, carbone, zolfo e argento venivano estratti da queste colline, ma il loro trasporto era un'impresa ardua: il minerale doveva essere caricato su carretti e barche prima di raggiungere le grandi navi.
Nel 1924, l'ingegnere Cesare Vecelli ideò un sistema innovativo: Porto Flavia, con le sue gallerie e i suoi silos nella roccia, consentiva di caricare il minerale direttamente sulle navi. La struttura, dedicata a sua figlia Flavia, rimase operativa fino al declino dell'attività mineraria. Oggi, Porto Flavia è un viaggio nel tempo: le sue gallerie raccontano storie di ingegno e fatica, mentre il vento che accarezza la scogliera sembra custodire ancora il respiro di una Sardegna che parlava al mondo attraverso i suoi minerali. Mancherebbero solo un tavolo e una sedia immaginari, dove assaporare le delizie sarde e lasciar vagare lo sguardo libero tra mare e roccia, in un abbraccio senza tempo.